Fattori ESG, Dichiarazione Non Finanziaria, Sostenibilità
News da parte di Renzo Dalle Vedove, partner del Network www.consulentiaziendaliditalia.it, il più numeroso ed autorevole network della consulenza aziendale in Italia
Siamo proprio certi che sono argomenti che non ci riguardano?
…….. Work in progress
“Sostenibilità” è diventato un termine ormai presente in ogni argomento e, anche se talvolta abusato, crea comunque cultura, voglia di capire e soprattutto aiuta, pian piano, a far acquisire consapevolezza che si tratta di un argomento da non sottovalutare se vogliamo sviluppare aziende più solide e organizzate.
Tuttavia, anche in ambito aziendale, sono sempre in molti a pensare che l’argomento ESG
(Enviromental Social e Governace) interessa maggiormente le realtà aziendali di grandi dimensioni. Non è così, il nostro tessuto economico è fatto di tante piccole realtà, in molti casi già virtuose sull’argomento per il semplice fatto che è nel loro DNA, che saranno tutte interessate dall’evolvere delle politiche sociali e ambientali ormai delineate a livello internazionale.
Sono in atto grossi cambiamenti a livello Europeo in ambito ESG che riguarderanno anche le aziende più piccole. La revisione della direttiva Europea circa la Dichiarazione Non Finanziaria ne impone l’obbligo anche per le PMI dal 2026, con un evidente incremento della platea dei soggetti interessati.
Tanto per far riferimento alla definizione PMI:
Numero di Occupati Fatturato* Totale di bilancio*
PICCOLA IMPRESA < 50 < 10 < 10
MEDIA IMPRESA < 250 < 50 < 43
*espressi in milioni di €
La stessa direttiva non si ferma qui, infatti prevede che non saranno richieste semplici DNF, ma Dichiarazioni Non Finanziarie via via sempre più digitali. L’orientamento del legislatore Europeo è far sì che questa massa d’informazioni ESG confluiscano in un grosso database e vadano a tradursi in modelli di trasferimento delle informazioni.
Molto probabilmente l’impatto sarà graduale, la nuova direttiva non è definitiva, ma vedrà un numero crescente di imprese che dovranno adeguarsi a tali cambiamenti, anche tra quelle di fatto non obbligate in quanto fornitori di soggetti obbligati.
Il passaggio per una PMI sarà quello di adeguarsi dal punto di vista strategico ridisegnando la propria identità dal punto di vista ESG, della Compliance e, non da ultimo, dal punto di vista tecnologico e digitale.
Anche dal punto di vista finanziario ci sarà sempre più attenzione ai temi ESG, basti pensare alle Linee Guida EBA che prevedono che le risorse siano sempre più indirizzate su uno screening di cosa le aziende fanno per la sostenibilità e quanto siano sostenibili.
Già dal prossimo anno (2022) le banche dovranno dichiarare pubblicamente la percentuale di finanziamenti che rispondono ai principi della tassonomia europea in tema ESG, conseguentemente, prima di concedere un finanziamento, dovranno prendere in considerazione queste variabili e le aziende dovranno fornire questo tipo di dati.
Sempre dal 2022 è prevista l’emanazione di una norma circa la responsabilità della due diligence sui dati non finanziari che implica anche il tema della catena di fornitura.
Proprio in merito alla catena di fornitura, si segnala che, dal monitoraggio condotto da CDP in tema di supply chain, circa il 63% delle aziende monitorate hanno deciso di utilizzare i dati non finanziari per la selezione dei fornitori ed il 73% hanno dichiarato l’intenzione di rimuovere i fornitori che non rispettano gli standard minimi ESG.
Da non sottovalutare l’attenzione ai fattori ESG da parte degli enti regolatori, il tema di responsabilità aziendale in tema ESG è crescente, sono sempre di più i casi di applicazione di sanzioni per l’uso improprio di termini che fanno riferimento alla sostenibilità.
Lo stesso PNRR, rappresenta per le imprese una grande opportunità per concretizzare la sfida di Industria 4.0 in chiave di sostenibilità, fungendo da ulteriore stimolo per molte PMI, tra cui le società benefit, ad accelerare sulle scelte di sostenibilità grazie a questa possibilità offerta; imprese coraggiose che scelgono di investire per realizzare modelli di business innovativi e capaci di migliorare il mondo.
Non da ultimo, il mondo degli appalti pubblici sarà sempre più interessato dal tema “sostenibilità”.
Il Consiglio dei ministri, lo scorso 30 giugno ha approvato la riforma numero 3 del Pnrr, ovvero il disegno di legge delega di riordino del codice degli appalti con l’obiettivo di rendere migliore la gestione degli investimenti pubblici, rendere più rapide le procedure assicurando tempi certi per la realizzazione delle opere in linea con i principi di sostenibilità economica, sociale e ambientale. Lo scopo è fare presto e fare bene, aumentando la sicurezza dei luoghi di lavoro, la tutela dei lavoratori, la trasparenza e la legalità.
In particolare, nei bandi di gara saranno inserite «clausole sociali e ambientali come requisiti necessari o premiali dell’offerta al fine di promuovere la stabilità occupazionale, l’applicazione dei contratti collettivi, le pari opportunità generazionali e di genere».
In tale contesto, le società benefit sono avvantaggiate, perché sono portatrici di questi valori individuate molto spesso anche nelle loro attività aventi finalità di beneficio comune. La regione Lazio in alcuni casi ha già inserito punteggi premiali in tal senso.
Visto quanto spinge l’Europa in tal senso e l’entità delle risorse previste, non credo che il disegno di legge partorirà modifiche importanti in tema di sostenibilità, sicuramente è una delega molto ampia, ma l’argomento è ormai irreversibile.
In tale panorama, divulgare la propria dichiarazione non finanziaria, meglio conosciuta come Bilancio di Sostenibilità oppure diventare una Società Benefit, ottenere la certificazione BCorp, sono azioni che contribuiscono a misurare e monitorare l’impatto della tua impresa sull’ambiente e sulla società, e a rendicontare gli impegni e i risultati raggiunti.
• Migliorare la reputazione aziendale
• Accedere a mutui e finanziamenti per poter investire
• Rafforzare l’immagine aziendale mostrandoti consapevole e responsabile nei confronti dell’ambiente
Comunica in maniera trasparente l’impegno sui temi della sostenibilità aziendale, sociale e di governance.
Cosa possiamo fare per te:
• Ti aiutiamo ad adeguarti dal punto di vista strategico nell’inserimento di politiche ESG
• Ti seguiamo nella costituzione o nella trasformazione in Società Benefit
• Ti aiutiamo nel processo di certificazione B.Corp
• Strutturiamo la Rendicontazione non Finanziaria o Bilancio di Sostenibilità personalizzandolo in base alle tue esigenze, nel rispetto degli obblighi di legge
• Seguiamo l’intera pratica di rendicontazione, mettendo in luce le iniziative sostenibili del tuo business
• Realizziamo uno strumento di comunicazione efficace, diffondendo il Bilancio di Sostenibilità via web e sociale
• Raccontiamo in modo trasparente, completo ed accurato le tue performance di sostenibilità, il tuo impegno sociale e di governance.
Renzo Dalle Vedove