PMI IN DIFFICOLTA’: più di 30 fallimenti al giorno!

Record di procedure fallimentari avviate dalle PMI italiane per la stretta creditizia, i ritardati pagamenti e il calo della domanda interna: più di 30 fallimenti al giorno nel 2011.

Numerosi i fallimenti aziendali che si sono succeduti lo scorso anno per colpa della crisi economica: praticamente 31 al imprese fallite ogni giorno nel corso del 2011 e a chiudere i battenti sono state soprattutto le PMI.

Complessivamente, secondo alcune fonti, 11.615 vittime, lasciando a casa almeno 50mila persone.
Le cause di questo drammatico stato di salute delle aziende italiane deve essere ricercato – afferma, ad esempio, Giuseppe Bortolussi, segretario dell’associazione artigianato e piccola industria di Mestre – principalmente nella stretta creditizia, nei ritardi nei pagamenti e nel forte calo della domanda interna.

L’indagine della Cgia mostra come un terzo dei fallimenti sia causato proprio dai ritardi nei pagamenti (3.600 aziende) e i recenti fatti di cronaca confermano il problema con il fisco.

Purtroppo infatti gli imprenditori non vivono solo il fallimento economico della società, ma anche fallimento personale che, in casi estremi, ha portato decine e decine di piccoli imprenditori a togliersi la vita.

Ora quali contromisure può adottare un piccolo imprenditore ?

Sicuramente la prima fra tutte è quella di farsi assistere da un consulente aziendale che dimostri di essere competente e orientato verso il “problemsolving”.

Strumenti quali la ristrutturazione del debito aziendale (adesso esteso per legge anche alle micro imprese) ed il web marketing hanno dimostrato in molti casi di fare la differenza, soprattutto se inseriti in un più ampio concetto di tutoraggio aziendale, rispondendo alle cause di “stretta creditizia” e di “forte calo della domanda interna”.