Nuova Sabatini: disponibili solo il 4% delle risorse

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Con il decreto direttoriale del 1 giugno, il MISE ha comunicato la chiusura ufficiale dello sportello a partire dallo scorso 2 giugno per la presentazione delle domande per il contributo della Nuova Sabatini.
Chiusura però “parziale”: all’art. 2 del decreto sopra richiamato infatti, il Ministero dichiara che nel caso in cui nei successivi sessanta giorni, risultino disponibili ulteriori risorse derivanti dalla processazione delle domande in precedenza pervenute, o dalla rinuncia al contributo da parte di alcuni beneficiari, potranno essere accolte domande al momento risultanti prive di copertura.
Un risultato inatteso ma che poteva essere prevedibile: di fatti la modifica introdotta per il 2021 con l’erogazione unica del contributo e la possibilità di fruizione contestuale con altre misure, quali il credito investimenti per beni strumentali nuovi e il Bonus Sud, ha aumentato l’appetibilità della Nuova Sabatini.
Non resta che sperare in qualche rinuncia o nello stanziamento di nuove risorse dedicate.
SACE si tinge di verde
Nuove garanzie per i progetti green oriented
In applicazione del nuovo Green New Deal, Sace è stata scelta quale soggetto gestore volto a prestare garanzie a quelle imprese che vogliono finanziarie i propri progetti d’investimento green.
Le risorse disponibili pari a 2,5 miliardi di euro per le garanzie che prevedono una copertura massima dell’80% dei finanziamenti.
I progetti ammissibili a garanzia, hanno l’obiettivo di agevolare la transizione verso un’economia a minor impatto ambientale.
Sace si occuperà anche della valutazione dei progetti, dai quali dovranno risultare uno o più dei seguenti obiettivi:
– Mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento agli stessi;
– Uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine;
– Transizione verso l’economia circolare;
– Prevenzione e riduzione dell’inquinamento;
– Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
Importante aspetto è l’assenza di requisiti soggettivi: possono richiedere la garanzia tutte le imprese, indipendentemente dalla tipologia e dalla dimensione, dalla durata dell’intervento. Viene esclusivamente richiesto un ritorno in termini ambientali, a livello nazionale.

Credito investimenti 4.0: occhio al motivo alla base dell’interconnessione tardiva

Con la risposta all’interpello n. 394 l’Agenzia delle Entrate torna a parlare dell’interconnessione dei beni strumentali dell’Allegato A ex L. 232/2016.
Il quesito posto riguarda la possibilità di fruire o meno dell’agevolazione dell’iperammortamento o del credito investimenti per beni acquisiti in diverse annualità dal 2017 al 2020, che verranno interconnessi tramite un apposito apparecchio fornito di software, nel 2021.
Per la risoluzione del caso, l’Agenzia ha richiesto apposito parere al MISE, il quale ha richiamato alcuni principi di base della normativa.
Riassumendo, occorre considerare le motivazioni e le fattispecie alla base dell’interconnessione tardiva, ovvero realizzata in un’annualità diversa rispetto quella di entrata in funzione del bene.
Nel caso in cui l’interconnessione tardiva dipenda, ad esempio, dalla necessità di completare l’infrastruttura informatica indispensabile per connettere il bene, e quindi sia dovuta ad esigenze legate al sistema informativo del beneficiario, è sempre possibile fruire dell’agevolazione, che subirà un semplice “slittamento” temporale.
Discorso diverso nel caso in cui il bene acquisito è solo potenzialmente 4.0 ma non possiede già al momento dell’acquisto tutti i requisiti necessari per poter fruire dell’agevolazione maggiorata, tale da necessitare in un secondo momento, delle modifiche o integrazioni.
In questo caso, infatti, potrà fruire dell’agevolazione esclusivamente il dispositivo che permette il rispetto degli ulteriori requisiti.
Va poi posta attenzione alle diverse opzioni per cui il software sia stand alone e quindi valutabile singolarmente, oppure embedded, potendo di conseguenza fruire della misure come un unicum con il dispositivo.
In ultimo, il MISE ricorda che sarà cura del beneficiario, “documentare, attraverso un’adeguata e sistematica reportistica, il mantenimento, per tutto il periodo di fruizione dei benefici, delle caratteristiche e requisiti richiesti”.