“Sanatoria” rate cartelle equitalia non pagate

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Il decreto Milleproroghe, entrato ora in vigore dopo la pubblicazione in G.U. della legge di conversione, offre una seconda chance di regolarizzare i propri debiti con Equitalia.

Non si tratta di un condono, ma di una “riapertura” (la seconda!) per i cosiddetti “decaduti” dal beneficio della rateazione dei debiti con Equitalia.

La procedura, in attesa delle istruzioni da parte di Equitalia, dovrebbe essere la stessa utilizzata in occasione della prima riapertura e che può essere sintetizzata come segue.

I contribuenti che, alla data del 31 dicembre 2014, risultano decaduti da un piano di dilazione dei ruoli concesso da Equitalia per il mancato pagamento di otto rate anche non consecutive possono essere riammessi al beneficio di una nuova dilazione.

Occorre presentare una richiesta a Equitalia entro il 31 luglio 2015, senza alcuna documentazione, che attesti la situazione di difficoltà economica.

Non possono accedere alla riammissione alla dilazione coloro che, pur essendo decaduti al 31 dicembre 2014 da precedenti dilazioni, vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione superiori ad € 10.000. In tale evenienza la riammissione alla dilazione è preclusa solo limitatamente agli importi oggetto di segnalazione.

Il nuovo piano di dilazione si potrà estendere fino a un massimo di 72 rate mensili e l’importo minimo di ogni rata mensile dovrà almeno essere pari a 100 euro e la decadenza dal beneficio scatterà con il mancato pagamento soltanto di due rate, anche non consecutive e non più di otto rate.

Equitalia non potrà più avviare nuove azioni esecutive nel caso di richiesta di ammissione al nuovo beneficio di dilazione.

Rimangono invece confermate eventuali misure cautelari o esecutive già disposte in passato, anche se la procedura espropriativa non può più proseguire.

Inoltre, il contribuente che accede al nuovo beneficio non è più considerato inadempiente e può richiedere, per esempio, il DURC.

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