Ristrutturare i debiti di un’azienda si puo’ ed e’ anche favorito dal nostro ordinamento

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Salve a tutti.
Questa mattina prendo spunto dalle drammatiche notizie diffuse dalla stampa riguardo la crisi che sta coinvolgendo le imprese e in particolare il dato che oggi è stato comunicato di 11.000 fallimenti nell’ultimo anno.
Chiaramente la prima considerazione da fare è che sono a rischio, in questo momento, delle aziende a prescindere dalle capacità imprenditoriali del soggetto che le guida. Questo aspetto poi rende frustante anche la vita quotidiana degli imprenditori che profondono nella loro azienda degli sforzi disumani.
Non sono aziende gestite male oppure gestite dissipando il denaro, con dei consumi smodati, ma sono aziende gestite da persone che da mattina a sera lavorano anche quattordici ore senza lesinare gli sforzi. Per colpa della crisi, del mercato, della restrizione del credito e per colpa dell’allungamento dei tempi di pagamento, a prescindere dalle capacità manageriali, le aziende sono fortemente a rischio.
Io credo che nessuna azienda oggi possa chiamarsi fuori da questa situazione.
Questo è un quadro fosco che nel 2012 andrà forse ad aggravarsi, ma il mio pensiero adesso è rivolto a portare a conoscenza di tutti quanti gli imprenditori che, ormai dal 2006, c’e’ un’importante novità nel nostro ordinamento giuridico: È stato spostato da parte del legislatore, ed è un cambiamento epocale, il favor legis dalla tutela del creditore alla tutela del bene azienda.
L’azienda viene considerato un bene, una universalità di beni mobili piu’ precisamente, che ha un valore sociale in quanto è destinataria di molti interessi, per cui il nostro ordinamento stabilisce: ‘Tuteliamo la continuità dell’azienda anche a scapito dei creditori’.
Se noi riusciamo, quindi, a dimostrare che la nostra azienda si può salvare dopo la ristrutturazione, il nostro ordinamento pone l’interesse aziendale prima di quello dei creditori. Al contrario di quello che avveniva prima dove veniva considerato assolutamente preminente l’interesse dei creditori a scapito anche dell’azienda.
In particolare sono stati introdotti degli istituti giuridici come l’articolo 67 e l’articolo 182 bis della legge fallimentare che consentono, in situazioni anche critiche, potenzialmente di fallimento e di concordato preventivo, di proporre un accordo di ristrutturazione del debito anche con uno stralcio o rateizzazione dei vecchi debiti in maniera tale da configurare una situazione aziendale che abbia un equilibrio finanziario e che possa continuare ad andare avanti.
Noi consulenti aziendali d’Italia che siamo presenti in tutta Italia (vi invito a visitare il sito www.consulentiaziendaliditalia.it) siamo specializzati nell’assistere le imprese in queste situazioni.
Senza nessun impegno, l’imprenditore, ci sottopone la sua condizione, noi la classifichiamo in base a quattro livelli di gravità e, dopo di che, proponiamo una soluzione.
I costi di questa operazione sono assolutamente accettabili, infatti c’è un piccolissimo acconto all’inizio, giusto per partire con l’operazione, e poi tutto il resto verrà pagato solo e soltanto se verrà raggiunto l’obiettivo della ristrutturazione debiti.
Io invito tutti ad essere ottimisti, perché una soluzione c’è, a voler guardare il problema anche da un lato opposto rispetto a quello che si è guardato fino ad oggi e quindi vi invito a confrontarvi con noi per cercare di trovare una soluzione.
Buongiorno a tutti e buona settimana.

Saluti,
Simone Brancozzi