Pillole di Decreti

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Le misure principali contenute all’interno del Decreto Sostegni Bis per le imprese

Entra in vigore il 26 maggio il Decreto Sostegni Bis, dopo un solo giorno dalla sua pubblicazione in Gazzetta.
In questo caso sembra non essere sfuggito nulla al nuovo Governo, perché vengono toccate davvero diverse materie e c’è posto anche per riprendere vecchie misure alle quali non è mai stata data attuazione.
Per alcune di queste serviranno dei decreti attuativi e la validità sarà temporanea fino alla conversione in legge definitiva.
Nel frattempo, facciamo un breve recap delle principali misure che le imprese devono conoscere (ristori a parte).
Bis per le imprese

Entra in vigore il 26 maggio il Decreto Sostegni Bis, dopo un solo giorno dalla sua pubblicazione in Gazzetta.
In questo caso sembra non essere sfuggito nulla al nuovo Governo, perché vengono toccate davvero diverse materie e c’è posto anche per riprendere vecchie misure alle quali non è mai stata data attuazione.
Per alcune di queste serviranno dei decreti attuativi e la validità sarà temporanea fino alla conversione in legge definitiva.
Nel frattempo, facciamo un breve recap delle principali misure che le imprese devono conoscere (ristori a parte).

Misure per il settore tessile e della moda
Torna in prima linea il credito di imposta sulle rimanenze di magazzino. Previsto per lo scorso esercizio 2020, senza che venisse mai attuato è riproposto per il 2021 e anche per il 2022.
Ricordiamo che il credito d’imposta è pari al 30% delle rimanenze finali eccedenti la media delle stesse dei 3 periodi d’imposta precedenti al 2020.
Novità è la necessità di presentare apposita comunicazione al MISE, sulla falsariga del bonus Sud. Ma dovremo ancora attendere un po’: la misura necessita infatti un decreto attuativo, da adottare entro 20 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Non ci resta che vedere se quest’anno si concretizzerà.
Misure di sostegno per l’internazionalizzazione
L’apertura di Simest è alle porte. La buona notizia è che i fondi sono stati rifinanziati. La cattiva è che si è deciso di modificare le misure. Addio al fondo perduto per la patrimonializzazione ed inflessione al 25% per le altre, ma solo fino al prossimo 31/12/2021. Da quella data in poi infatti la percentuale di fondo perduto scende al 10%, sempreché non si esauriscano prima le risorse disponibili.
Modifica al credito per investimenti in beni strumentali
Con il comma 1059-bis, la possibilità di fruire in un’unica quota del credito di imposta è aperta anche a soggetti con volume di ricavi o compensi superiori a cinque milioni di euro. I contro del dispositivo sono:
– La facoltà è riconosciuta solo per i beni strumentali materiali ordinari (non anche i 4.0);
– La facoltà è riconosciuta solo per l’esercizio 2021.
Credito di imposta per la sanificazione e l’acquisto di dispositivi di protezione
Torna a grande richiesta uno dei principali crediti di imposta che ha segnato lo scorso esercizio.
Stesse voci di spesa, stesso funzionamento, cambiano alcune caratteristiche. E’ infatti riconosciuto un 30% delle spese sostenute nei mesi di giugno, luglio e agosto 2021. Vengono poi fatte rientrare le spese per la somministrazione di tamponi per il COVID. Il massimale per beneficiario è fissato a 60 mila euro.
Regime- quadro per gli aiuti di Stato per l’emergenza COVID.
Il Decreto si adegua alle disposizioni europee andando a modificare i massimali del Temporary Framework.
Si passa quindi da 800.000,00 € a 1.800.000,00 € per la generalità delle imprese;
270.000,00 € per i settori della pesca de dell’acquacoltura;
225.000,00 € per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli.
Inoltre, le misure concesse in TF potranno essere convertite in altre forme di aiuto, entro il 31 dicembre 2022.
Sostegni alle grandi imprese
Viene istituito un fondo con una dotazione di duecento milioni di euro che erogherà finanziamenti quinquennali in temporary framework a favore di imprese di grandi dimensioni in situazione temporanea di difficoltà. Anche in questo caso occorrerà attendere il decreto attuativo.
Smart Money diventa realtà
Dal 24 giugno apre lo sportello per richiedere i contributi
Avevamo già parlato in passato di questo bando. La misura si rivolge alle startup innovative con l’obiettivo di facilitare l’incontro con la rete degli incubatori e degli altri soggetti abilitati.
La particolarità del bando è la struttura in due step:
1. Contributi a fondo perduto per l’acquisto di servizi forniti dalla rete di incubatori, acceleratori e altri enti abilitati. Il contributo è a fondo perduto in regime de minimis, con un importo massimo di 10.000 euro che può coprire fino all’80% delle spese ammissibili.
2. Le startup possono richiedere un secondo contributo a fondo perduto se hanno ricevuto capitali di rischio da parte di enti abilitati, investitori qualificati o business angels per finanziare i loro piani di sviluppo, con la precedente linea. In questo caso il contributo a fondo perduto è pari al 100% dell’investimento nel capitale di rischio, nel limite complessivo di 30.000 euro.
Possono presentare domanda di agevolazione le startup innovative costituite da meno di 24 mesi e iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese. Devono avere sede in Italia, essere di piccole dimensioni e trovarsi in una delle seguenti fasi: avviamento dell’attività, sperimentazione dell’idea d’impresa (pre-seed) o nella fase di test del mercato finale per misurare l’interesse per il prodotto/servizio (seed).
Con una dotazione di 9,5 milioni di euro, sarà possibile presentare domanda dal prossimo 24 giugno.

First Playable Fund: superato un altro livello
Dal 30 giugno si sblocca il fondo perduto
Eravamo in trepida attesa anche per questa misura. E per due motivi: prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto, è specifica per il settore dei videogame.
A disposizione 4 milioni di euro per le imprese che:
– svolgono, in via prevalente, l’attività economica di “Edizione di software” o “Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse”;
– hanno sede legale nello Spazio Economico Europeo;
– sono soggette a tassazione in Italia per effetto della loro residenza fiscale, ovvero per la presenza di una sede operativa in Italia, cui sia riconducibile la realizzazione del prototipo;
– hanno un capitale sociale minimo interamente versato e un patrimonio netto non inferiori a diecimila euro, sia nel caso di imprese costituite sotto forma di società di capitali, sia nel caso di imprese individuali di produzione che di imprese costituite sotto forma di società di persone;
– sono regolarmente costituite e iscritte come attive nel Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente;
– non siano in difficoltà.
Il contributo a fondo perduto e in regime de minimis, è pari al 50% delle spese sostenute e sarà di minimo 10.000,00 €.
Ricordiamo che i progetti, per essere considerati ammissibili, devono:
– prevedere, attraverso lo sviluppo delle fasi di concezione e pre-produzione, la realizzazione di un prototipo di videogioco destinato alla distribuzione commerciale;
– essere realizzati presso la propria sede operativa ubicata in Italia, come indicata nella domanda di agevolazione;
– prevedere, ciascuno, la realizzazione di un singolo prototipo;
– prevedere spese e costi ammissibili complessivamente non inferiori a euro 20.000,00;
– essere avviati successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione, dove per data di avvio si intende la data del primo titolo di spesa/costo ammissibile alle agevolazioni;
– essere ultimati entro 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni, dove per data di ultimazione si intende la data dell’ultimo titolo di spesa/costo ammissibile alle agevolazioni.
La presentazione delle domanda parte il prossimo 30 giugno e il tutto sarà gestito nuovamente da Invitalia.