Nuovo Bando Macchinari Innovativi

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Questa è la video newsletter:

Ad aprile l’apertura del nuovo sportello per gli investimenti nel meridione

Con il fine di sostenere investimenti innovativi finalizzati alla trasformazione tecnologica e digitale e l’economia circolare, il MISE ha reso note le modalità operative per partecipare al nuovo sportello del Bando Macchinari Innovativi.
Lo stanziamento di risorse, a valere sul POR-FESR 2014-2020 è pari a 132,5 milioni di euro.
Beneficiari
La misura di rivolge alle PMI di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia che:
– Risultano regolarmente costituite e iscritte al Registro delle Imprese;
– Vantano un regime di contabilità ordinaria e dispongono di almeno due bilanci approvati e depositati;
– Sono in regola con le normative vigenti nelle materie di urbanistica, lavoro, salvaguardia ambientale e contribuzione;
– Non hanno effettuato delocalizzazioni nei due anni precedenti la domanda;
– Non risultano essere qualificabili come imprese in difficoltà.
La domanda può essere proposta sia singolarmente, sia tramite ATS, da un massimo di sei imprese.
Possono partecipare anche i liberi professionisti, iscritti agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali.
Circa i settori di riferimento, possono presentare domanda le aziende manifatturiere, fatta eccezione per i seguenti settori: siderurgia, estrazione del carbone, costruzione navale, fabbricazione delle fibre sintetiche, trasporti e relative infrastrutture, produzione e distribuzione di energia e relative infrastrutture.
Sono altresì ammesse le attività di servizi alle imprese.
Attività ammissibili
I programmi di investimento devono riguardare immobilizzazioni materiali e immateriali nuove, ammortizzabili e capitalizzate che vengano mantenute per almeno tre anni dalla data di erogazione a saldo delle agevolazioni. Nello specifico deve trattarsi di macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, nonché programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali.
Circa i costi di investimento:
– In caso di domanda singola, i progetti devono prevedere spese comprese tra i 400 mila euro e i 3 milioni di euro;
– In caso di domanda aggregata, la soglia può essere rispettata dalla sommatoria delle singole spese, purchè ogni soggetto partecipi con investimenti di misura non inferiore a 200 mila euro.
I progetti dovranno essere ultimati in un tempo non superiore a dodici mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni..
Agevolazioni
E’ previsto un mix agevolativo dato da un contributo in conto impianti e un finanziamento agevolato a tasso zero, a seconda della dimensione di impresa: – Per le micro e le piccole imprese, è riconosciuto un 35% di contributo e un 40% di finanziamento agevolato;
– Le medie hanno diritto ad un 25% di contributo e un 50% di finanziamento agevolato.
Il finanziamento non è assistito da garanzie e deve essere restituito in un periodo di sette anni a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni.
Tempistiche e iter di domanda
La domanda andrà presentata in due step:
– Una prima compilazione, da effettuarsi dal 13 aprile 2021;
– L’invio della domanda, a partire dal 27 aprile 2021.
In ogni caso, sia si promuova domanda singolarmente, sia tramite un ATS, non sarà possibile presentare più domande.
Le domande verranno valutate in ordine cronologico e anche in base al merito della proposte.
Formazione 4.0? In arrivo Fondimpresa per l’innovazione digitale
Pubblicato l’avviso 1/2021 in ambito innovativo

Il nuovo avviso di Fondimpresa è stato denominato “Formazione a sostegno dell’innovazione digitale e/o tecnologica di prodotto e/o di processo nelle imprese aderenti”.
Una risposta molto importante che va di pari passo con le direttive del Governo.
Inoltre, può essere una leva molto forte per quelle aziende che hanno rinunciato al momento, il pensiero di affrontare della formazione altamente qualificata che può prevedere costi sensibili, perdendo quindi accesso anche al Credito Formazione 4.0.
Circa i possibili beneficiari, possono partecipare esclusivamente le aziende associate che non hanno beneficiato dei piani finanziati dall’Avviso 1/2019 del Fondo.
A dare maggior valore al progetto formativo, si richiede la partecipazione di uno dei seguenti soggetti: 1. Dipartimenti di università pubbliche e private riconosciute dal MIUR;
2. Enti pubblici di ricerca vigilati dal MIUR;
3. Altri Organismi di Ricerca che posseggano specifici requisiti.
Circa le risorse a disposizione del fondo, parliamo di ben venti milioni di euro, suddivisi tra:
– Aziende beneficiarie del Nord, con quasi sette milioni;
– Aziende beneficiarie del Centro, con circa quattro milioni e mezzo;
– Aziende beneficiarie di Sud e Isole, con quasi tre milioni e mezzo di euro;
– Piani multiregionali per i quali vengono stanziati cinque milioni.
Le domande possono essere proposte dal 30 marzo 2021 e fino al 31 dicembre 2021. I finanziamenti rientreranno nel Registro Nazionale degli aiuti di Stato.
Infrastrutture e Cloud: aperte le richieste di manifestazione di interesse
Fino al 14 maggio è possibile presentarsi al nuovo IPCEI

A livello europeo, è in fase di definizione il nuovo IPCEI ovvero un Importante Progetto di Interesse Comune Europeo. A tal fine, fino al 14 maggio, le imprese interessate potranno presentare la propria manifestazione di interesse tramite pec all’indirizzo dgpiipmi.div05@pec.mise.gov.it.
L’ambito operativo del progetto verterà su infrastrutture e servizi cloud. Per tale motivo, almeno nella fase preliminare, sono considerate come ammissibili le aree progettuali di Infrastructure, Cloud Perform and Services e Cloud Edge Continuum.
Ad esse sono associate diverse applicazioni come ad esempio Data, Communication, Cybersecurity, Smart office, Finance, Manufacturing, Healthcare,….
Le proposte possono essere sottomesse solo singolarmente ed i progetti devono prevedere
contenuti altamente innovativi.
La proposta non richiede alcun esborso economico, il progetto proposto verrà successivamente finanziato dallo Stato nel caso in cui rientri nell’IPCEI e l’aiuto previsto potrebbe raggiungere il 100% dei costi ammissibili.
Non tutti i progetti possono essere considerati ammissibili. E’ necessario infatti che:
– L’azienda opere in un settore industriale coinvolto nella catena strategica del valore in ambito digitale;
– L’azienda deve proporre un progetto di investimento in Italia che abbia un significativo e dirompente contenuto di innovatività, tale da andare oltre lo stato dell’arte a livello mondiale;
– Il progetto deve prevedere una fase di R&S e Innovazione, con una prima fase di sviluppo industriale per la realizzazione di impianti pilota.
La domanda dovrà essere corredata da tre documenti: un Project Portfolio, che descrive in dettaglio il progetto; il Funding Gap, ossia il piano economico-finanziario di progetto; il Prodcom Template, la descrizione dei prodotti finali di possibile immissione nel mercato.
E’ inoltre richiesto di specificare le modalità di diffusione della conoscenza, indipendentemente dalla presenza di diritti di proprietà intellettuale.
I moduli per la presentazione delle domande sono presenti sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico.