Aprire o non aprire questo è il dilemma
Aprire o non aprire questo è il dilemma che molti hanno in queste ore. Le decisioni che prenderete nei prossimi giorni potrebbero determinare in maniere significativa e decisiva il Vostro futuro imprenditoriale quindi vi invito a fugare ogni dubbio ed aprire appena possibile ovviamente in sicurezza e rispettando le norme!
Il Mattino di Padova riporta il grido d’allarme di APPE e FIPE che paventano una caporetto a causa delle linee guida INAIL – ISS e che il 43,5% degli imprenditori del settore non aprirà. Dichiarazioni in linea con quelle con Ascom-Confommercio ma, parafrasando Confucio, è bene ricordare che se non si portano soluzioni si è parte del problema. Qual è la soluzione allora?
Una rapida analisi degli scenari futuri la troviamo proprio nel protocollo INAIL – ISS dove “Si stima una perdita di fatturato di oltre il 30% per il 57% dei ristoratori e tra il 10%-30% per tre imprenditori su dieci. In media la flessione raggiunge il 30%”. Altre informazioni utili ci vengono fornite dalle statistiche pubblicate da Il Mattino di Padova di quanti rimarranno chiusi ovvero il 43,5%.
Cosa significano questi valori? Minore numero di consumatori e del loro budget di spesa, ma anche una forte riduzione dei competitor. Quest’ultimo aspetto è fondamentale perché i clienti degli operatori che rimarranno chiusi potrebbero spendere altrove.
Facciamo un esempio per capirci meglio: in un’area ci sono 2 bar per 50 uffici da servire che prima del covid-19 erano spartiti in parti uguali (25 uffici per ogni bar). Ora, secondo le statistiche, gli uffici saranno 35 (qualcuno ha chiuso) ed i bar aperti 1: potenzialmente quindi chi è aperto potrebbe avere un bacino di utenza di +10 uffici! La domanda da porre è: una volta che entrambi i bar riapriranno, la situazione tornerà come prima ovvero un’equa ripartizione della platea oppure chi era aperto ed ha dato un servizio di apprezzato di qualità manterrà i nuovi clienti acquisiti? Tutti sanno quando è difficile acquisire un nuovo cliente e che difficilmente chi si è perso ritorna. Ora chi vogliamo essere? Il locale aperto o quello chiuso?
Passando alla capienza dei locali che il protocollo INAIL – ISS passa da 1,2 m (imposta) a 2 m la distanza minima tra un tavolo e l’altro con una perdita ipotetica del 40% dei posti. Questa perdita si potrebbe tradurre in una flessione pesante del fatturato, ma anche in una riduzione dei costi di gestione: pensiamo infatti ai costi del personale e della merce che pesano in maniera determinante nel bilancio d’esercizio. Chi meglio saprà adeguarsi potrebbe aumentare la redditività e quindi guadagnare di più. Facciamo un altro esempio: un bar incassava 700 € al giorno con 3 persone in organico, l’incasso futuro probabilmente, secondo le statistiche potrebbe essere sui 500 €. Per un tale volume d’affari sono sufficienti 2 persone e la perdita di entrate è compensata dal minore personale utilizzato. Infatti, secondo le statistiche nazionali 1 operatore del settore della ristorazione dovrebbe produrre 300 € al giorno quindi paradossalmente la redditività dell’impresa è cresciuta di € 100 al giorno.
Il raggiungimento di tale obbiettivo, ovviamente, passa da una revisione dei processi interni e quindi anche di formazione propria e dei propri collaboratori.
L’analisi potrebbe continuare su ciascuno dei pilastri che compongono l’impresa, sicuramente in molti non saranno d’accordo ma chi si evolverà nel proprio metodo di fare impresa sarà premiato, gli altri saranno destinati a chiudere.
Aprire ed evolversi per continuare a fare impresa! Come siamo stati accando a voi durante la fase 1, sempre operativi e fondamentali dell’assisterVi, ci saremo anche nella fase 2 per rilanciarVi più competitivi di prima!