All’interno della professione qualcosa si muove

Un plauso all’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili ed al suo presidente Dott. Fazio Segantini, per il VI FORUM DEI GIOVANI PROFESSIONISTI organizzato domani a Roma, dalle ore 9.30 alle ore 13.30 presso il Centro Congressi Roma Eventi Piazza di Spagna in Via Alibert n.5, sul tema “Professionisti 2.0 – nuove competenze e network tra norme, burocrazia e creazione di valore”

Consiglio vivamente a tutti i colleghi di partecipare.

Finalmente all’interno della professione qualcosa si muove e qualcuno ha capito che è arrivato il momento di occuparsi del futuro, perchè il futuro sarà per noi completamente diverso dal passato e ci sarà un nuovo tipo di consulente, che non ha nulla a che vedere con l’attuale figura del commercialista.

Vorrei ancora evidenziare le cause che stanno conducendo alla scomparsa del commercialista SOLO fiscalista e revisore contabile. Esse sono:
1. La standardizzazione del reddito, che si sta realizzando nel controllo indiretto dei redditi dei vari soggetti economici, attraverso strumenti come il redditometro e lo spesometro;

2. L’aumento della concorrenza, causata da:
a. Aumento del numero dei laureati nelle facoltà universitarie di economia e commercio;
b. Abbassamento dell’entità dei compensi, deciso da molti colleghi, per fronteggiare la diminuzione del lavoro;
c. Presenza di associazioni di categoria e CAF, che erogano servizi di assistenza fiscale;
d. Case produttrici di software, che forniscono servizi digitali di contabilità a costi ultracompetitivi.

3. Nuovi bisogni da parte delle aziende, che stanno domandando nuovi urgenti servizi;

4. La diminuzione di redditività dello studio, per l’aumento della concorrenza e la diminuzione dei prezzi sul mercato;

5. L’aumento di competenze nell’impresa, grazie a:
a. Figure professionali sempre più specializzate e competenti;
b. Ausilio dei moderni strumenti di ricerca online (p. e. Google).

Se il commercialista vuole sopravvivere e restare sul mercato, deve liberare risorse e tempo all’interno dello studio. Poiché, infatti, la contabilità – suo core business – sta rendendo sempre di meno per i motivi elencati sopra, il commercialista deve cercare di ridurre costi ed “energie”, assorbiti dalla contabilità.

Non si tratta di eliminare i servizi di contabilità, ma di ristrutturarli in modo da razionalizzare i costi ed avere più tempo da destinare ad altri servizi ad alto valore aggiunto.

Riducendo i costi, liberando i propri collaboratori da una grande mole di adempimenti e recuperando tempo, il commercialista può riorientare l’attività del suo studio verso servizi ad alto valore aggiunto, che incarnano i nuovi bisogni delle aziende e vengono maggiormente apprezzati dal cliente (e quindi più favorevolmente pagati…).

I principali sono:
1. Ristrutturazione dei debiti e risanamento aziendale delle aziende in crisi, al fine di evitare il fallimento e garantire la continuità aziendale;
2. Analisi delle anomalie bancarie, per verificare la presenza di interessi anatocistici, usura e commissioni illegali, nei contratti di conto corrente dei clienti;
3. Analisi e strategie per migliorare il rating aziendale, al fine di aumentare il merito creditizio delle imprese.
4. Controllo di gestione in tutti i settori aziendali;
5. Consulenze di marketing e web marketing destinate ad imprese ed altre categorie professionali, per favorire il reperimento di nuovi clienti e sviluppare il personal branding;
6. Consulenza finanziaria indipendente, che resta a tutt’oggi – per legge – d’esclusiva pertinenza di avvocati e commercialisti;

Si tratta di servizi, che non vengono quasi mai svolti all’interno di uno studio commercialista, tutti ad altissimo valore aggiunto perché:
1. Vanno incontro ai nuovi interessi strategici delle aziende;
2. Permettono ottimi margini di profitto, data la loro complessità;
3. Producono un consistente aumento dell’autorevolezza del commercialista, poiché il cliente ne ha una percezione completamente positiva.

Certo la difficoltà di un commercialista a garantire da subito l’erogazione di tutti questi servizi è evidente, e qui diventa fondamentale inserirsi in un rete di colleghi – un network – in grado di lavorare in squadra.

Attualmente sono coordinatore del network www.consulentiaziendaliditalia.it, network professionale che conta ad oggi ben 64 professionisti e che coinvolge soprattutto dottori commercialisti, ma anche avvocati, consulenti del lavoro e consulenti aziendali, che hanno pienamente sposato quanto sopra descritto e hanno deciso di ‘DISTINGUERSI’ nella loro professione.

Gli obiettivi del network sono:
1. Aumentare le competenze di ogni aderente, grazie all’apporto conoscitivo degli altri aderenti;
2. Moltiplicare le occasioni di lavoro.

Il network deve inoltre lavorare ad una comune strategia di marketing e web marketing, con due principali obiettivi:
1. Estendere nel Web l’autorevolezza di ogni affiliato (personal branding);
2. Creare un sistema di diffusione di contenuti di qualità attraverso pagine di servizi, siti, profili Social, blog, etc., per intercettare nuovi clienti, cui offrire i servizi ad alto valore aggiunto citati sopra.

Su questi temi ti consiglio di scaricare GRATIS il mio ebook ‘Il Commercialista del Futuro’ che trovi al seguente link: http://www.ilnuovocommercialista.it/il-commercialista-del-futuro/