Accelerazione nel settore Agrifood: a breve un nuovo bando

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Aperto lo scorso 22 giugno Bravo Innovation Hub Agrifood

Dopo il successo del Bravo Innovation Hub, ovvero il programma di accelerazione di startup gestito da Invitalia, a fine giugno ha avuto inizio l’edizione dedicata al settore Agrifood.
Il programma vede come “capofila” il Ministero dello Sviluppo Economico e la collaborazione di diversi attori che spiccano nell’Agrifood (vedi Tree, Future Food, Sud Speed Up, Talent Garden Milano e CETMA).
Obiettivo del programma è supportare l’inserimento nel mercato di soluzioni innovative lungo tutta la filiera agro-alimentare: dall’agricoltura 4.0 alle soluzioni di imballaggio sostenibili, alla smart kitchen, ai sistemi di monitoraggio e controllo qualità alla sicurezza alimentare.
Un tema delicato e particolare, dedicato alle società attive dopo il 2017, di piccole dimensioni e con sede operativa in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Il termine per presentare domanda di partecipazione è fissato al prossimo 21 luglio. Da quella data partiranno le selezioni, che si concluderanno con la selezione di 10 imprese. Ognuna di loro potrà contare su un plafond di circa 42.000,00 € di cui 20.000,00 € di grant e una serie di servizi di mentoring, coaching e formazione, passando per la fornitura di spazi di lavoro gratuiti. Il tutto avverrà a Brindisi.

Innovazione tecnologica lombarda: alle porte l’apertura del bando TechFast
Dal 5 luglio 19 milioni a disposizione delle PMI innovation oriented
La misura ha l’obiettivo di supportare i progetti di sviluppo tecnologico, caratterizzati da un certo grado di maturità tecnico-scientifica abbinati anche ad attività di innovazione di processo, allo scopo di favorire la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle PMI del territorio lombardo.
I soggetti destinatari sono quindi PMI con sede operativa in Lombardia. Attenzione al codice ATECO perché alcuni settori restano esclusi (e.g. settore del tabacco, sezioni C e G, alcuni numeri delle sezioni A e H).
La dotazione finanziaria potrà essere soggetta a rifinanziamento.
Per quanto riguarda i progetti, questi dovranno essere attinenti ad attività di sviluppo sperimentale e innovazione di processo, meglio ancora se in ottica 4.0. Le spese minime di progetto sono pari ad 80.000,00 € e dovranno terminare in un termine massimo di 12 mesi dal provvedimento di concessione.
Tra le spese ammissibili troviamo i costi di personale, quelli inerenti macchinari e attrezzature (anche usati); i costi di ricerca contrattuale, oltre ad un forfait di spese generali.
Circa la forma e l’entità dell’agevolazione concedibile, la misura prevede un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di 250 mila euro. Il divieto di cumulo riguarda gli aiuti di Stato. Può essere richiesta ed approvata l’erogazione di un 40% del contributo a titolo di acconto.
I tempi stimati di istruttoria sono pari a 120 giorni comprendendo dalla presentazione della domanda al provvedimento di concessione.
Sono previste anche alcune premialità:
– Nel caso il progetto presenti elementi di eco-innovazione;
– Se la compagine sociale del proponente prevede una percentuale maggiore o uguale del 50% come componente femminile o giovanile (inferiore o pari a 35 anni);
– Appartenenza ad uno dei cluster tecnologici lombardi.
Proprietà industriale: definite le linee di intervento per il triennio 21-23
Attuato uno dei pilastri del PNRR

Con il decreto del MISE dello scorso 23 giugno, vengono individuate le linee di intervento strategiche sulla proprietà industriale: un pacchetto di interventi finalizzati alla promozione e alla tutela della proprietà intellettuale negli ambiti digitali, innovativi e competitivi del sistema produttivo.
Lo scopo delle linee guida è quello di promuovere una sorta di cultura dell’innovazione, ad oggi mancante per accogliere, adottare ed implementare davvero un’industria 4.0.
Contestualmente, la volontà di tutelare e valorizzare la proprietà industriale, viene infatti riconosciuto il ruolo chiave degli asset innovativi quali strumenti di vantaggio competitivo che richiedono quindi di essere tutelati e valorizzati adeguatamente.
Per poter realizzare un sistema di incentivazione e tutela, andrà in prima istanza predisposto un DDL che modifichi l’attuale codice della Proprietà Industriale, aggiornando di conseguenza la legislazione di settore.